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Bianchello Metauro Bartolacci

Bianchello del Metauro D.O.C.

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La denominazione di origine controllata «Bianchello del Metauro» e’ riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Bianchello del Metauro
  2. Bianchello del Metauro Superiore
  3. Bianchello del Metauro Spumante
  4. Bianchello del Metauro Passito

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Bianchello del Metauro

  • Bianchello del Metauro (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 95% Vitigno Bianchello (o Biancame)
  • =< 5% Vitigno Malvasia Bianca Lunga
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino, odore delicato, caratteristico, dal sapore secco, fresco, armonico, gradevole.
  • Bianchello del Metauro Superiore (Vino Bianco Superiore)
  • Versioni: Secco
  • => 95% Vitigno Bianchello (o Biancame)
  • =< 5% Vitigno Malvasia Bianca Lunga
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Superiore dal colore giallo paglierino, odore delicato, caratteristico, dal sapore secco, fresco, armonico, gradevole.
  • Bianchello del Metauro Spumante (Vino Bianco Spumante)
  • Versioni: Spumante  Brut /Extra-dry
  • => 95% Vitigno Bianchello (o Biancame)
  • =< 5% Vitigno Malvasia Bianca Lunga
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Spumante dalla spuma fine e persistente e colore paglierino più o meno intenso, odore proprio, delicato, fine, ampio, composito, dal sapore da extra dry a brut, sapido, fresco, fine, armonico.
  • Bianchello del Metauro Passito (Vino Bianco Passito)
  • Versioni: Dolce
  • => 95% Vitigno Bianchello (o Biancame)
  • =< 5% Vitigno Malvasia Bianca Lunga
  • => 15% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Passito dal colore dal paglierino intenso all’ambrato, odore caratteristico, intenso, dal sapore dolce, armonico, vellutato, caratteristico.

2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Bianchello del Metauro

L’area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Bianchello del Metauro si estende lungo il confine con la provincia di Ancona in prossimità del fiume Cesano, ed il decorso del fiume Arzilla più a nord, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all’espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Bianchello del Metauro è localizzata in:

  • provincia di Pesaro-Urbino e comprende il territorio dei comuni di Fano, Cartoceto, Saltara, Serrungarina, Montefelcino, Isola del Piano, Fossombrone, S. Ippolito, Montemaggiore, S. Giorgio, Piagge, S. Costanzo, Orciano, Barchi, Fratterosa, l’isola amministrativa del comune di Mondavio denominata Cavallara, compresa tra i territori comunali di Serrungarina, Montemaggiore, Piagge, S. Giorgio, Orciano e, in parte, il territorio dei comuni di Urbino e Fermignano.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Bianchello del Metauro

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Bianchello del Metauro prevedono, tra l’altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Bianchello del Metauro non dovrà essere superiore al 70 e al 45% per la tipologia di Vino Passito; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l’eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Bianchello del Metauro Passito devono essere sottoposte ad appassimento naturale fino ad ottenere un grado zuccherino di almeno 21°.
  • Il vino DOC Bianchello del Metauro Passito deve essere sottoposto ad invecchiamento per circa 12 mesi e, comunque, immesso al consumo non prima del 1° dicembre successivo alla vendemmia.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Bianchello del Metauro è obbligatorio riportare l’annata di produzione delle uve, ad esclusione della tipologia di Vino Spumante.

4. Produttori di Vino DOC Bianchello del Metauro

Con l’utilizzo della DOC Bianchello del Metauro i Produttori Vinicoli Marchigiani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l’appassionato o l’estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell’ambito di questa denominazione.

5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Bianchello del Metauro

Carni bianche a tendenza dolce, molluschi, crostacei, piatti di cucina marinara, pasticceria secca.

6. Storia e Letteratura del Vino DOC Bianchello del Metauro

Dall’unione dei due fiumi che scendono dall’Appennino marchigiano: “Meta” ed “Auro” prende il via nei pressi di Mercatello sul Metauro il fiume Metauro. Lungo la valle di questo fiume sono presenti dei municipi romani: S. Angelo in Vado, Fossombrone e Fano e la parte verso questo fiume della piana di Urbino.

L’area fu oggetto d’insediamenti monastici benedettini con la creazione delle abbazie (anni 1050/1122), nella stessa area avvenne l’espansione delle aristocrazie rurali ed il diffondersi della nobiltà rurale. Tutte componenti che trovavano nell’attività agricola e nel mondo rurale il loro sostentamento e la loro ricchezza.

Nei secoli a seguire la presenza politica del Ducato di Urbino, le ricchezze derivanti dalle condotte militari e l’economia agricola creano la capillare diffusione della vigna accanto alle altre colture. L’istituto mezzadrile, che prevede l’insediamento sul fondo, ben si adatta all’area di che trattasi per la possibilità del controllo, ove i campi sono intersecati da filari di viti sorrette da oppi, aceri, gelsi.

Sante Lancerio, bottigliere del Papa Paolo III nel 1536, di passaggio a Fano esprime “città bella, ma piccola ,che fa buon vino”. Il medico Andrea Bacci, archiatra pontificio, marchigiano, nel 1596 pubblica il “De naturali vinorum historia” in sette libri. Nel collegare l’ambiente al vitigno e nel descrivere il vino derivante dai vitigni distingue Greco e Trebbiano, nota la differenza se coltivati nel Piceno o in Urbino o in Toscana.

Nel V libro “De vinis Italiae” la parte descrittiva “In Picenis” Bacci giunge a Fano che giudica città “deliziosa con vini di alta qualità prodotti anche da viti importate quali Trebbiani e Malvasie”. Riferisce, inoltre, di aver assaggiato nelle campagne di Urbino, Fano e Pesaro e nei castelli di Mondolfo e San Costanzo “qualificati Trebbiani”.

Da tale realtà storica ed agricola la richiesta della denominazione è stata una ovvia conseguenza sostenuta dai numerosi produttori presenti nel territorio. La quasi esclusività del vitigno diffuso, le tecniche di produzione delle uve in un territorio omogeneo, con filari e poi vigneti specializzati, tecniche di trasformazione abbastanza semplici applicate in un tessuto sociale mezzadrile con appoderamento diffuso e poi di conduzione diretta con la soppressione – ope legis – del vecchio contratto, hanno consentito la totale partecipazione dei viticoltori allo sviluppo della denominazione.

Il Vino DOC Bianchello del Metauro ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 2 aprile 1969.

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